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La storia

Pensavo a come la storia si intreccia con le nostre vite, al fatto che mentre avvengono delle cose che saranno ricordate per sempre ed entreranno nei libri di storia noi viviamo la nostra importantissima vicenda (per noi) che forse nessuno ricorderà. E comunque mai come la ricordiamo noi.

Il weekend prima e i giorni dell’elezione di Ratzinger sono stati intensi e rilassanti. Indimenticabili. Un blog non è il luogo migliore per parlarne, infatti questo post li vede sullo sfondo. E lo sfondo è la Storia: Benedetto XVI.

Il giorno dell’attentato alle torri gemelle volevo andare al mare a Sferracavallo. Poi ci sono andato, ma si era rotto qualcosa dentro di me.

Dell’elezione di Silvio Berlusconi nel ’94 ricordo Ennio, come me moralmente snobbato dal glorioso ceto dei professori di sinistra (manipolatori di coscienze adolescenziali), che mi dà il cinque nel corridoio e la felicità di un cambiamento sperato. Che però, ahinoi, non c’è mai stato nella politica italiana.

I missili libici su Lampedusa, nel 1986, furono pretesto per parlare con mio nonno della guerra. E lui era stato deportato in Germania e poi derubato dai partigiani. Quell’anno morì.

Alle elementari facevo i disegni per i concorsi della Cee. Ricordo una mia bandiera per gli Stati Uniti d’Europa. L’ammasso burocratico dell’attuale Ue è purtroppo molto lontano da quello che sognavo negli anni in cui ero bambino.

Adesso basta però, o mi prende la malinconia.