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Un blogger a Radio 105 – RMC – Virgin Radio (2)

Continuando la visita a Radio 105 incontro Max Baffa, responsabile della programmazione musicale, che ha una scrivania invasa di cd, playlist e dati da Music Control (sistema di monitoraggio dei singoli in onda nelle radio italiane). È simpatico e disponibile e la conversazione è piacevole. Mi dice che 105 è una radio divertente, confidenziale e la musica rappresenta questo carattere: «more uptempo». Mi parla del rapporto con le case discografiche, una collaborazione stretta ma in autonomia, malgrado l’enfasi che a volte c’è su alcuni singoli e artisti. Riguardo al Music Control dice che lo guarda, ma non è una “bibbia”. Max mi cita alcuni casi in cui 105 è arrivata prima di altri: la programmazione dei Negramaro (con Come sempre già da maggio del 2004) o di Lady Gaga (con Just dance, ora numero uno in America, da agosto del 2008 quando forse nessun altro la suonava). Un programmatore musicale lascia i gusti a casa (lui evita la “cassa in 4”, pur avendo realizzato delle produzione dance e un passato da deejay, e ascolta Pat Metheny, Pino Daniele, i R.E.M., i Radiohead, Gino Vannelli, Christopher Cross…) e mi racconta che Dragostea din tei non gli piaceva ma l’ha programmata comunque. Mi confida anche che non pensava che Broken di Elisa potesse essere una hit, come poi è stata. Max è molto attento al feedback degli ascoltatori via e-mail e SMS e lo utilizza come ingrediente per la programmazione. Gli chiedo che cosa ha trovato “fresco” negli ultimi tempi e mi indica Malika Ayane e Amy MacDonald (This is the life). Sulle hit dei prossimi mesi si sbilancia: Akon con Right now, Alesha Dixon con The boy does nothing, The Fray con You found me, il nuovo singolo di Tiziano Ferro e ancora i N*E*R*D con Sooner or later. Parliamo anche del ciclo di vita di un singolo: per le hit si arriva anche a cinque mesi di messa in onda. La durata tipica di un brano va da 3’40” a quattro minuti, se è più lungo si edita. Mi mostra anche MusicMaster, software con cui si traspone il format in playlist, dice che si utilizzano clock (lo schema della singola ora) differenti per le diverse ore del giorno e i giorni della settimana e che c’è una grande cura nelle playlist: «Tutto è controllato, disco su disco, tutti i giorni». Quando gli parlo dei mutamenti nella produzione e distribuzione della musica Max si mostra ottimista malgrado la crisi delle major: «La radio sopravviverà».

Con Max Baffa

Daniela mi porta al settimo piano dove ci sono Virgin Radio e Radio Monte Carlo. Nel tragitto saluto Giuseppe e vedo Leone Di Lernia e Marco Mazzoli abbastanza scuro in volto… Qui domina il rosso e lo zebrato, gli uffici sono molto accoglienti e c’è una gigantografia ironica della copertina dei Beatles ad Abbey Road che merita una foto.

Con Max Baffa

A Virgin Radio

Abbey Road e...gli animali!

Oltre alle radio via etere c’è una ricca offerta di web radio tematiche che sono sia sui siti delle singole emittenti che raggruppate tutte insieme su unitedradio.it. Il responsabile Beppe Cuva mi racconta che le web radio sono 30 e che nascono come estensione del brand; le prime sono attive dal 2005. Il sito ha 3000 iscritti e 1800 file caricati dagli utenti. Dice che in Italia non c’è una cultura dell’ascolto delle radio sul web eppure si mostra soddisfatto dei dati: le più ascoltate sono 105 HITS, Rock Classico, la web radio di musica italiana di RMC e quella di Montecarlo Nights. Sono presenti anche due web radio tematiche su artisti italiani, Vasco Rossi e Ligabue, ma a quanto pare i risultati sono stati sotto le aspettative iniziali. Beppe mi parla anche delle temporary web radio, quella sul Natale e quella sul Festival di Sanremo che sarà disponibile dal 5 febbraio all’1 marzo. Il modello di business per le loro web radio si basa sui cluster pubblicitari e sui banner sul sito. Deve essere una bella sfida. C’è tempo anche per un episodio curioso: un ascoltatore si è lamentato perché su una delle web radio è passata una versione di Light my fire dei Doors editata e non la versione da sette minuti…

Incrociamo un indaffaratissimo Ringo e torniamo giù dove visitiamo i due studi utilizzati per la diretta di Radio 105, entrambi luminosissimi. Degli speciali orologi a led aiutano il tecnico a tenere presente il clock.

Acquario diretta a Radio 105

Orologio col clock

Fabio Liuzzi

Non è la prima volta per me da ospite in un network nazionale ma non mi ero così addentrato nel retroscena della macchina produttiva di una radio da milioni di ascoltatori come ho fatto per i lettori del blog in un paio d’ore. L’impressione che ho ricavato è quella di un team di professionisti che mettono molta cura nel lavoro che fanno e sono attenti al feedback che arriva dagli ascoltatori. Ringrazio tutti e in particolare Daniela Zoppi e Cris Nulli che hanno reso possibile la mia visita e questo reportage.

Se sei finito su questo post dai motori di ricerca ce n’è uno precedente con la prima parte.