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Vittoria Blythe Iperica Siino

«’Cause all I know and all I am is you».

La nascita di una figlia è l’inizio di un amore che non finisce.

Vittoria Blythe Iperica Siino oggi compie dieci giorni. Nelle settimane in cui abbiamo saputo che era in arrivo ascoltavo All I am di Jess Glynne e tante volte ho pensato che quella bambina che stava crescendo (che emozione!) rappresentasse tutto ciò che oggi sono, essendone prosecuzione.
Tante volte ho immaginato mia figlia e mi sono sentito pronto a essere padre prima di essere pronto a essere in una coppia. Così è iniziata una nuova vita che non sarà mai più come prima.

Vittoria è nata il giorno di san Giovanni, come mi avevano predetto. È un giorno che ha una storia, perché è una festa cattolica ed era una festa pagana, in cui si accendono fuochi con lo scopo di dare più “forza” al Sole (che, a partire da quel giorno diveniva sempre più “debole”, accorciando le giornate) e, simbolicamente, il fuoco ha una funzione “purificatrice” nelle persone che lo guardano.
Il suo nome lo ha deciso Alessandra ispirata dalla regina, a me ne piaceva di più un altro. Non volevo che avesse un nome comune, perché sono convinto che un nome peculiare concorra al percepirsi come unici e inviti a distinguersi. Nel 2016 2413 bambine sono state chiamate così. Mi è stata però data praticamente carta bianca sui nomi oltre la virgola. E allora Blythe (un nome anglosassone che viene da bliðe, e vuol dire “allegra”, “vivace”) e Iperica, addirittura un nome inventato che è una versione al femminile di iperico, l’erba di San Giovanni dal fiore giallo, che ha proprietà antidepressive e scacciaspiriti. Non vedo ovviamente l’ora di raccontarle questa storia e di parlarle dei significati simbolici dei suoi nomi.