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Avviso ai naviganti

Mi hanno detto che nel golfo di Mondello e in quello di Sferracavallo si aggira una barca. Non troppo piccola, ha un 115 cavalli (li hanno contati, ah!) e le casse per la musica.

A bordo c’è un palermitano. Nei suoi geni porta tracce dei pirati turchi che infestavano il Mediterraneo e, a ritroso, dei romani che con i corvi (ponti mobili) arrembavano le navi nemiche cartaginesi. Si avvicina con la sua barca alle barche dei palermitani naviganti. Quelle di cui vanno tanto fieri e di cui parlano a Sant’Erasmo decantando quanto ce le hanno lunghe (le barche).

E che sarà? Un pirata? Un rapinatore? E invece no. Si avvicina e sussurra garrulo: «…Coca Cola?». L’intonazione è quella del «Ti futtivu! ‘Un mi scappasti!» (traduzione per i non siculi: «Ti ho fregato! Non sei riuscito a sfuggirmi!»). Vende bibite, insomma.

Ingegnoso.