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In treno da Palermo a Roma

Partendo da Palermo in treno spiagge ormai buie e strade note si inseguono sul finestrino finché siamo troppo lontani per riconoscerle. Il condizionatore secca l’aria e ho una sensazione strana nella gola.

La dotazione notturna di Trenitalia fa pietà come il servizio dei cuccettisti. Cerco di dormire ma non resisto al freddo della notte tra Scilla e Cariddi che si sfidano a chi ha più luci. Traghettare di notte mi piace.

Roma mi abbraccia familiare di prima mattina. Non ho paura della metropolitana e delle sue minacce mediorientali. Libertà significa anche affrontare la realtà a testa alta. Ripasso i monumenti e passo da Carmelo che mi offre il caffè. Questa città mi mette a mio agio più che la stessa Palermo.

Il pomeriggio mi emoziono, vedo per la prima volta villa Borghese e faccio lo scemo per salutare.

Di sera finisco a ponte Mammolo e vado a cena con Chiara e i suo amici da Farinella. La “pasta cresciuta” con il pomodoro è buona assai.

Alle 0:07 si riparte da Roma Termini. La mattina dopo Torino.

Questo post si riferisce a giovedì e a venerdì scorsi.