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Header exhibition #2

Per il secondo turno della header exhibition è toccato a Cicciosax in versione grafico da “buatta”. :P

Il perfido Ciccio ha accettato la precettazione e ha realizzato tre testate che sono l’esatto contrario di quello che sono e che penso io: la prima è radical chic, la seconda è da utente Mac e la terza è proprio comunista (caratteri cirillici e auto-citazione di Burekeaters!). Caro Ciccio, fino alla prossima header exhibition sarà pesante per me guardare il blog! :P

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Poverovetto

Mariano Tomatis, “hacker” dell’ovetto Kinder, spiega qui come identificare le uova che contengono il Doraemon senza aprirle. Fondamentale!

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Nigerian scam: Suha Arafat protagonista nel 2005

Se dico nigerian scam a che cosa pensate?

A più di vent’anni dalla prima apparizione (cartacea) del messaggio, a tre anni dalla prima apparizione dell’e-mail, dopo truffe, arresti e beffe arriva l’ennesima variante del messaggio. Già da un po’ girava una versione in cui era Suha Arafat a chiedere di mettere a disposizione un conto corrente in cambio di una ricompensa. Dopo la morte di Arafat circola un altro messaggio con alcuni riferimenti ad articoli recenti su BBC NEWS. Fate attenzione!

Ecco il testo:
Dear Intending partner

This mail may not be surprising to you if you have been following current events in the international media with reference to the Middle East and Palestine in particular.

I am Mrs. SUHA ARAFAT, the wife of YASSER ARAFAT, the Palestinian leader who died recently in Paris.

Since his death and even prior to the announcement, I have been thrown into a state of antagonism,confusion, humiliation, frustration and hopelessness by the present leadership of the Palestinian Liberation Organization and the new Prime Minister. I have even been subjected to physical and psychological torture. As a widow that is so traumatized, I have lost confidence with everybody in the country at the moment.

You must have heard over the media reports and the Internet on the discovery of some fund in my husband secret bank account and companies and the allegations of some huge sums of money deposited by my husband in my name of which I have refuses to disclose or give up to the corrupt Palestine Government. In fact the total sum allegedly discovered by the Government so far is in the tune of about $6.5 Billion Dollars. And they are not relenting on their effort to make me poor for life. As you know, the Moslem community has no regards for woman, hence my desire for a foreign assistance. You can visit the BBC news broadcast below for better understanding of what I am talking about;
http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/3479937.stm
http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/3995769.stm

I have deposited the sum of 20 million dollars with a security firm abroad whose name is withheld for now until we open communication. I shall be grateful if you could receive this fund into your bank account for safe keeping and any Investment opportunity. This arrangement is known to you and my personal Attorney.He might be dealing with you directly for security reasons as the case may be.

In view of the above, if you are willing to assist for our mutual benefits, we will have to negotiate on your Percentage share of the $20,000,000 that will be kept in your position for a while and invested in your name for my trust pending when my Daughter, Zahwa, will come off age and take full responsibility of her Family Estate/inheritance.

Please note that this is a golden opportunity that comes once in life time and more so, if you are honest, I am going to entrust more funds in your care as this is one of the legacy we keep for our children.

In case you don’t accept please do not let me out to the security and international media as I am giving you this information in total trust and confidence I will greatly appreciate if you accept my proposal in good faith. Please expedite action.

Yours sincerely,
Mrs Suha Arafat

L’e-mail mi è arrivata da mrs_suha_arafat@arafat-online.net; il dominio è stato registrato dall’India.

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Frasi rubate

Università, edificio 15 (secondo piano): «Ciàiu amaareee…» [trad. d. r.: «Ciao, amore» vocali larghe della Conca d’oro mode off].

Università, edificio 15 (piano terra, davanti alle macchinette prima di un consiglio di corso di laurea): «Chàà, ma à arraavaataa un’a-maail pazzaascaa! Il fratallo e il figliao di Baassi…» [trad. d. r.: «Cioè, mi è pervenuta una e-mail pazzesca! Il fratello e il figlio di Bossi…»…lavorano come assistenti accreditati a Bruxelles, si sa].

Facoltà di economia, parcheggio antistante: «Dice che la prende per i capelli e le sbatte la testa sul capezzale!».

E io rido! :)

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Pace in Perù

Ad Andahuaylas (Perù) l’ex maggiore dell’esercito Antauro Humala, insieme a un gruppo di riservisti armati, tiene in ostaggio da due giorni una decina di poliziotti chiedendo le dimissioni del presidente Toledo.

Mi sembra di avere già visto da qualche parte la bandiera dei ribelli…

Bandiera dei ribelli peruviani di Humala

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Cambio cavalli

Quasi mezzanotte del primo giorno del duemilacinque. Girone dell’inferno dantesco degli almost thirtysomething immaturi. Si direbbe quelli da Ultimo bacio, ma non ne sono sicuro. Il cartello capovolto e abraso (ma l’ho visto veramente?) riporta la dicitura “Cambio cavalli”. Una scala a chiocciola porta al soppalco da dove si gode della vista dei beoni che si agitano al suono di Tio Pedrito e Are you gonna be my girl?. Poi house da wine bar, anche se non è esattamente un wine bar, almeno a quest’ora.

Non mi rendo conto di come sono arrivato qui. Accanto a me però c’è Medusa, una visione disgustosa e rassicurante al tempo stesso. La diavolessa che fa da cameriera di Nero d’Avola cabernet ha le treccine da Cherokee e tratti da orientale. Anche il sedere è a mandorla, ovvero allungato alle estremità, ma quando le stringo il braccio sorride sulfurea. Capisco che sono dannato per avere spacciato pillole di programmazione neurolinguistica for dummies e cerco Riccardo e Valeria, ma loro devono averla scampata bella. Il Nero è aspro all’inbevibilità e l’altro nero (forse del Bangladesh) cerca di venderci rose gialle bonsai.

Mi metto a parlare con la ragazza che non dà segni di preoccupante chiusura o di sciatteria locutoria e con il suo vicino praticante della professione forense e sorridente. Naturale che lui sia qui, visto il lavoro che ha scelto. Lei era dannata già nella vita e le era toccata la Scuola Interuniversitaria Siciliana di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario e un dottorato sospeso. Mi sorge il dubbio che sia il girone dei dottorandi ma poi ricordo che quello è il limbo accademico, che è cosa diversa.

Medusa mi richiama severa e cerca di trasformarmi in pietra; io mi difendo come posso espandendo la mia aura in un movimento concentrico in senso orario e sgattaiolo per i vicoli della Palermo antica in cui si annidano alcolici cuccioli della Palermo bene i cui genitori, proprio come Forco, sono principi del foro. Oppure seguaci di Ippocrate.

Il contatto con qualcosa di umido e caldo mi sveglia e mi ricorda che esisto. Sempre che io esista davvero.

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Groove radio

Ho scoperto casualmente una radio dance online veramente meritevole! Si chiama Groove radio e trasmette da Whittier, contea di Los Angeles, California. Laggiù non c’è soltanto il rock di Lenny Kravitz e il pop dei Phantom Planet!

Stasera ho ascoltato parte di Holiday groove 2004, quindici ore di dj set senza aiuti software. Come si faceva una volta.

Aggiunta a Preferiti!

Groove radio

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Lentamente muore

«Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità»

(Pablo Neruda Martha Medeiros).

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Videogiochi e scaffolding cognitivo

Maurizio Cardaci scrive: «Capovolgendo la banale constatazione che la tecnologia è un prodotto della mente umana, possiamo asserire che la nostra intelligenza è il risultato dell’uso di strumenti».

Quando ho letto questa frase mi si è accesa una grossa lampadina. Ho riflettuto su come l’uso dello strumento-computer stia modificando l’intelligenza della specie presa nel suo complesso.

Che influenza hanno, ad esempio, i videogiochi sulla vita quotidiana? Tralascio le noiose ricerche che correlano violenza da tastiera a violenza reale (Grand Theft Auto racchiuderebbe un modello educativo da riprodurre nella giornata e mai ucciderei un passante :P) e mi pongo un’altra domanda: videogiocare ha aggiunto qualcosa alla mia intelligenza? Mi è stato utile? Malgrado le congetture degli apocalittici io credo di sì.

Giocando con i simulatori di guida (Grand Prix, Need for Speed, F1 2000, Colin McRae Rally ecc.) ho fatto esperienze sul sovrasterzo e sul sottosterzo che mi sono tornate utili un paio di volte in auto…senza rischiare nulla. Credo che anche la capacità di concentrazione in situazioni complesse e sature di stimoli visivi ne abbia beneficiato. Ma c’è di più.

Ho la sensazione che gli shoot’em up (Doom, Quake, Soldier of Fortune ecc.) abbiano migliorato le mie capacità di approccio strategico e di reazione in tempi brevi. Ciò non vale ovviamente per conflitti a fuoco (spero di non doverne affrontare :P), ma anche per comportamenti “micro”. Mi rendo conto di attendere spesso di procurarmi le giuste “armi” (verbali, esperienziali, situazionali) per affrontare una situazione. Descrivendo il mio comportamento utilizzo anche la metafora bellica del “non fare prigionieri”. Non “sparo all’impazzata” rischiando di lasciare nemici vivi…attendo e massimizzo i danni arrecabili concentrando l’azione in un momento in genere circoscritto, anche se possibilmente preparato a lungo.

Mi piace pensare ai videogiochi come scaffolding (“impalcatura”) per l’evoluzione cognitiva. Il discorso riguarda anche le altre psicotecnologie.

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