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Contenuto vs. grafica

D. Keith Robinson (da web designer) dice la sua nell’annosa discussione tra contenutisti e grafici che tanto mi appassionò nei miei trascorsi negli anni del dot-boom in web agency.

«Senza contenuto che senso ha la grafica? […] Ho una teoria sul contenuto e sulla pubblicazione sul web. Semplicemente, penso che se il tuo contenuto è buono tutti lo leggeranno e lo troveranno utile. Un buon design del contenuto fa parte di un buon contenuto».

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D’Alema il neo-con

Massimo D’Alema, intervistato su La Repubblica del 4 maggio, ha rilasciato una serie di dichiarazioni che manco Robert Kagan (teorico neocon).

Esempi:

«Esportare la democrazia con successo vuol dire non escludere a priori il tema dell’uso della forza».
«L’idea neocon di esportare la democrazia è giusta, è un grande obbiettivo».
«La sicurezza è nell’espansione della democrazia».

Christian Rocca, giustamente, se la ride di gusto…ma la cosa che mi fa morire è quello che ha combinato.

Il perfido Rocca ha segnalato a David Frum (il tipo che scrisse a Bush il famoso discorso sull'”asse del male”) le parole di D’Alema e Frum, sul suo blog, ha ripreso la notizia in un post intitolato Second-thoughts.

  1. Massimo D’Alema viene accomunato a Sir Max Hastings: entrambi sarebbero “second-thoughters”. :)
  2. Frum chiude causticamente scrivendo: «Who says President Bush is a divider, not a uniter?» («Chi ha detto che il presidente Bush sia uno che divide e non uno che unisce?»).

Ora i neocon americani penseranno che D’Alema si sia “convertito”… Mi sento più grasso! :P

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illywords

Passo buona parte della mia giornata da dottorando in sociologia all’edificio 15, dentro la cittadella universitaria di Palermo. A pranzo si va spesso alla Caffetteria Massaro.

L’altro giorno mi sono portato a casa illywords, il periodico d’informazione aziendale di illycaffè.

Il tema del numero in distribuzione è “Waiting for China” (l’argomento è finalmente affrontato senza spauracchi). Si parla (anche) del Peking University Graduate Center of Architecture, di Qun “Vittorio” Sun e dei 150 milioni di cinesi che vivono all’occidentale e potenzialmente apprezzano l’italian style, di Huang Rui (artista concettuale avanguardista), di Ai Wei Wei (artista contemporaneo e architetto), di Lorenzo Fiaschi (fondatore di Galleria Continua) che ha aperto una galleria a Fabbrica 798 (Pechino), di Alessandro Mendini (che insegna a Guangzhou), di Ermenegildo Zegna e di Eugenio Perazza (fondatore di Magis).

Dulcis in fundo un editoriale di Andrea Illy che parla di una vision mancante per l’economia “tardo capitalista” e di responsabilità sociale dell’impresa, delineando un nuovo modello d’integrazione tra valori, produzione e qualità della vita.

Il giornale, diretto da Ariella Risch, è graficamente molto gradevole, bilingue (italiano e inglese) e viene stampato su carta ecologica sbiancata senza impiego di clorina.

Per ricevere illywords si può inviare un’e-mail a info@illy.com indicando nome, cognome, indirizzo e consenso per il trattamento dei dati personali. Consigliato.

illywords - Waiting for China

«La Cina ha la freccia a sinistra, ma gira sempre a destra. In realtà siamo riusciti a far convivere nello stesso paese due sistemi diversi contemporaneamente, comunismo e capitalismo. È come se ci in un computer ci fossero due sistemi operativi, quello Microsoft e quello Mac, che lavorano assieme»

(Qun Sun).

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Primo volo per l’Airbus A380

Forse non ho mai parlato sul blog del fatto che a me piacciano gli aerei. Ho giocato tanto a Flight Simulator, ho imparato i rudimenti della navigazione aerea (che dolori con VOR e ILS!), sono andato in cabina quando non ti guardavano male se lo chiedevi (ante 11 settembre) e quando posso vado a Punta Raisi all’inizio della pista 25 a vedere gli aerei che atterrano. Ed è una cosa molto emozionante!

Nel passaggio dagli MD-80 agli Airbus mi sono molto scocciato. Gli Airbus sono bruschi, specialmente in fase di atterraggio. Mi sembrano anche meno stabili nelle turbolenze. Però sono il futuro dell’aviazione (almeno) europea e bisognerà in qualche modo abituarsi.

Oggi ha volato da Tolosa l’A380, un gioiello della tecnologia, una delle cose più belle e perfette costruite dall’uomo nella storia. Io mi sono emozionato e sogno già di salire a bordo.

Airbus ha rivolto una grandissima attenzione alla comunicazione online legata al suo aereo di punta e ha realizzato un sito veramente ben fatto. In particolare, per il primo volo di collaudo da Tolosa, è online un minisito su cui campeggia lo slogan «Seeing is believing». Qui è possibile vedere i filmati, inviare e-cards, consultare articoli, giocare e stampare un pdf con l’aereo da colorare, ritagliare e far volare!

Per finire, qui trovate un modello virtuale 3D fighissimo! :)

Airbus A380 - First flight

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“Berlusca 2.0”

Berlusconi inaugura il secondo governo da lui presieduto nell’attuale legislatura. Se fosse software sarebbe così.

“Berlusca 2.0”

L’immagine è tratta da Brenzario. Consigliato fare un giretto sul suo blog. È simpatico, tagliente e non esagera.

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I “troppo belli” sbarcano a Palermo

Martedì verrà proiettato a Palermo Troppo belli.

Notizie per chi viaggia: si prevede mega-ingorgo a piazza Lolli generato dalle sciampiste alla guida che si accalcheranno per vedere in lontananza qualche centimetro di Costantino Vitagliano e Daniele Interrante (presenti alla proiezione).

P.s.: qualcuno mi ridia indietro Costanzo giornalista.

Locandina della presentazione a Palermo del film “Troppo belli”

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La storia

Pensavo a come la storia si intreccia con le nostre vite, al fatto che mentre avvengono delle cose che saranno ricordate per sempre ed entreranno nei libri di storia noi viviamo la nostra importantissima vicenda (per noi) che forse nessuno ricorderà. E comunque mai come la ricordiamo noi.

Il weekend prima e i giorni dell’elezione di Ratzinger sono stati intensi e rilassanti. Indimenticabili. Un blog non è il luogo migliore per parlarne, infatti questo post li vede sullo sfondo. E lo sfondo è la Storia: Benedetto XVI.

Il giorno dell’attentato alle torri gemelle volevo andare al mare a Sferracavallo. Poi ci sono andato, ma si era rotto qualcosa dentro di me.

Dell’elezione di Silvio Berlusconi nel ’94 ricordo Ennio, come me moralmente snobbato dal glorioso ceto dei professori di sinistra (manipolatori di coscienze adolescenziali), che mi dà il cinque nel corridoio e la felicità di un cambiamento sperato. Che però, ahinoi, non c’è mai stato nella politica italiana.

I missili libici su Lampedusa, nel 1986, furono pretesto per parlare con mio nonno della guerra. E lui era stato deportato in Germania e poi derubato dai partigiani. Quell’anno morì.

Alle elementari facevo i disegni per i concorsi della Cee. Ricordo una mia bandiera per gli Stati Uniti d’Europa. L’ammasso burocratico dell’attuale Ue è purtroppo molto lontano da quello che sognavo negli anni in cui ero bambino.

Adesso basta però, o mi prende la malinconia.

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