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Grecia campione d’Europa

Ieri ho avuto la fortuna di assistere a Grecia-Portogallo in casa di greci e mangiando delle robe greche di cui non ricordo neanche il nome, ma buone.

Io tenevo per il Portogallo e vi spiego pure il perché: ho ancora vivo il ricordo di Italia ’90 e dei sentimenti che possano esserci nello stato organizzatore di un grosso evento; peggio se in finale.

Comunque non mi dispiace affatto che abbia vinto la Grecia, perché i greci sono un po’ “sfigati” come gli italiani, sono mediterranei come i siciliani e non sanno vincere, o meglio, non sono abituati a vincere. Lo si avvertiva anche ieri in casa Couvaras, quando Charisteas ha dato la “cornata” giusta al pallone. Festa sommessa, non la tipica ola che avrebbe accompagnato il gol in Italia. Credo che la stessa cosa possa valere anche per i portoghesi. Invece la festa che i greci hanno fatto a place de la Bourse, qui a Bruxelles, è stata molto caciarona e mi ha coinvolto. Io quando vedo la gente felice mi faccio prendere subito.

E mi ha fatto piacere festeggiare anche insieme alla prossima direttrice dell’ufficio Ice di Bruxelles, che è una signora simpatica e raffinata e non si dà troppe arie.

Quella di ieri è stata una bella serata. Fora Hellas!

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Da Bruxelles, Fiandre (?!)

Buon pomeriggio Italia da Bruxelles e dalle Fiandre! Oddio! Già si comincia con i dubbi: Bruxelles è nelle Fiandre oppure in Vallonia? Non si sa. O meglio: “tecnicamente” sembrerebbe nelle Fiandre, ma la moglie del signor Caprera (che non si chiama così, però ha una taverne dove andiamo spesso che si chiama Caprera come l’isola sarda e lui è sardo), che è belga, sembrava un po’ inca**ata quando abbiamo supposto che fosse nelle Fiandre. Sarà che lei è belga francofona e si sa che tra belgi fiamminghi e belgi francofoni c’è ‘sto rapporto di amore/odio (che pende verso l’odio), quindi ha tirato fuori la storia che Bruxelles è a parte ed è altro rispetto a Fiandre e Vallonia.

Finita la digressione…buon pomeriggio dalla quieta Bruxelles! Sì, quieta. Perché qui sembra non succedere niente e, a parte che è luglio nel mondo e ancora non me ne sono reso conto perché qui è marzo/aprile (meteorologicamente), questa quiete mi mette…inquietudine! Per carità, i primi giorni mi sono rilassato. Ora du palle!

Speriamo che non rompa la quiete il gruppo Abu Hafs al-Masri (uno dei gruppi della galassia di al-Qaida) che dal quotidiano arabo-londinese Asharq al-Awsat ha fatto sapere che sono un po’ inca**ati pure loro, ma non per la questione di Bruxelles fiamminga…sono inca**ati perché Uni-Posca Osama mesi fa aveva offerto una tregua all’Europa in cambio di non si sa che e nessuno se lo è filato.

Comunque.

Il vostro blogger-stageur-mangiagaufre in roaming su Mobistar è qui che rosica un po’ guardando i palermitani “a bagnomaria” dalla webcam sul sito di Albaria… Sono consapevole di giocarmi l’estate del 2004 e spero solo che i meteorologi che dicono che finirà a Ferragosto stavolta si sbaglino.

Però, in compenso, qui un piatto di penne ai quattro formaggi costa 7,20 €, fa buio alle 22 (!) e si parla la “lingua della Commissione”! Come sarebbe a dire? Facile! Esempio di frase: «Bonjour, my name is Tony et yo soy italiano!». Basta mischiare le parole delle lingue che conosci e sei a posto!

I fatti dell’Italia sembrano molto lontani, anche se leggo che Fini sta facendo un buon pressing e continuando così si cucina Berlusconi. Era ora, Gianfra’!

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Let Freedom reign!

Condoleeza Rice scrive a Bush del passaggio dei poteri in Iraq

Condoleeza Rice (consigliere per la sicurezza nazionale Usa): «Signor Presidente, l’Iraq è sovrano. La lettera è stata passata da Bremer alle 10:26 am ora irachena. Condi».

George W. Bush (presidente Usa): «Let Freedom reign!».

Questa è l’America!

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Deejay culture

Una volta scrivevo del fatto che io sono stato spessissimo dietro alle casse e all’onda sonora mainstream delle feste (perché ero il deejay o lo speaker) e, quindi, la mia percezione anche meramente “fisica” (quindi acustica) del party per anni, per feste specifiche e nei ricordi deve in qualche modo essere diversa da quella di chi alle casse c’è stato davanti o sotto.

Non so se Francesco può confermare ‘sta cosa, che poi è empiricamente inverificabile, però dovrei chiederglielo. Nel frattempo sono sicuro che anche lui, quando il deejay mixa, si distrae se parla con qualcuno e sta lì, come me, tutto attento a capire se sta andando a tempo. È quella che si chiama “distorsione professionale”.

A Imola parlavamo di una sensazione che non so se chi va a ballare conosce come noi che abbiamo mixato (e magari ri-mixeremo in futuro): il “risucchio” dei bassi quando i due pezzi hanno i beat perfettamente sovrapposti. È difficile da spiegare se non ce l’hai presente. Quando si mixa i pezzi possono essere a tempo, ma solo se lo sono perfettamente (e avviene solo per poche battute) al basso succede qualcosa che lo-devi-sentire-altrimenti-è-quasi-inutile-che-te-lo-spieghi! I due beat si fondono, anzi li hai fusi tu.

Mi è tornata in mente ‘sta cosa ripensando a questo weekend belga tra Bruxelles, Bruges (meravigliosa!) e Gand. In particolare perché sabato sono andato a ballare e mi sarebbe piaciuto mettere la musica. Anche se il deejay era bravo.

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L’orologio a destra

Ciascuno di noi ha le sue piccole fissazioni. A volte le fissazioni sono grandi, oppure maniacali (e ossessivo compulsive). Io penso da un po’ al fatto che ci siano dei modi in cui facciamo le cose che da una parte sono influenzati da come siamo e dall’altra influenzano il come siamo.

Ora mi chiedo: chi porta l’orologio a destra pur essendo destrorso perché lo fa? C’è qualcosa che in questa devianza ci accomuna? La nostra percezione del tempo è in qualche modo diversa da quella dei destrorsi con l’orologio a sinistra? Ricordo che la maestra mi diceva che l’orologio si porta a sinistra, ma io obiettavo che a destra è più comodo.

A parte le riflessioni, però, c’è la fissazione: mi è capitato di pensare che la donna che mi sarà accanto potrei riconoscerla da questo particolare. L’orologio a destra.

Sarà una coincidenza, ma in passato alcune ragazze con l’orologio a destra mi hanno attirato molto. Ma non è che io stia lì a guardare e a scegliere secondo questo discriminante; me ne sono accorto spesso dopo tempo.

Ecco: questi sono i pensieri che mi fanno credere di essere borderline. ;)

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Montezemolo allenatore dell’Italia

Io Italia-Bulgaria l’ho vista nello studio di Vincent, il mio “flatmate” (dice lui) olandese di Amsterdam. Non che adori il calcio, anzi. Ero pure stanco, ma ieri sera mi ero flippato così (che volevo vederla).

Ma non voglio raccontare niente; perché c’è poco da raccontare. Volevo solo dire che so/spero il nome del nuovo allenatore della Nazionale: Luca Cordero di Montezemolo! Lo mettono ovunque; mettiamolo al posto di Trapattoni.

Se fa come con la Ferrari alla prossima risparmiamo bile.

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Ciao Roma

Ho VISTO: la città di notte da Frascati, una bellezza diversa nei monumenti tra splendore diurno e illuminazione notturna, una fiera di quartiere semivuota, il prato dell’Eur pieno di gente, i turisti felici, le suore in libera uscita il 2 giugno, gli elicotteri militari che scortavano Bush, le carrozze del metro’ piene di gente nell’ora di punta, le verdi acque del Tevere (sporco), i colori dei vicoli, la chiesa di San Pietro e Paolo.

Ho SENTITO: il silenzio, il filosofeggiare di teorici a un seminario sui diritti umani, Man in the mirror con voce femminile e chitarra, le parolacce contro Capello che va alla Juve, un tizio che diceva a Testaccio con accento marcato «bella Miché!», ragazzi che cantavano a piazza di Spagna, il cd di Inga.

Ho TOCCATO: il Colosseo, l’erba dei giardini del Quirinale, le pietre dei Fori imperiali.

Ho ODORATO: il fortissimo profumo degli alberi dell’Eur.

Ho GUSTATO: la pasta cucinata da me, la pizza “cinese” di mister Hu, il gelato di Giolitti.

Ciao Roma (ma sono già a Bruxelles da ieri mattina).

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“Heineken Jammin’ Festival” 2004

Fine settimana all’Heineken Jammin’ Festival (anche se soltanto venerdì e il pomeriggio di sabato).

Gli Eurostar sono scomodissimi oppure sono progettati per passeggeri con le gambe corte.

Mi ha raggiunto Francesco da Palermo e per un fine settimana non ha fatto il serio bancario. :P Per strada incontriamo un imolese che fa delle sculture con metalli riciclati.

L’autodromo mi emoziona come quando andai al gran premio nel ’99. Bacerei l’asfalto su cui Schumacher ha dominato in questi anni e poi il palco e la zona concerto erano montati alla Rivazza e calpestarla (così come calpestare il paddock) mi fa un certo effetto. Strano sentirla familiare anche perché è identica a com’è in F1 2000 (vedi le griglie per l’aderenza a bordo circuito)!

Appena arrivati ci rendiamo conto che l’organizzazione dell’evento è molto buona: gazebo per gli accrediti radio facile da trovare, percorsi non troppo lunghi, punti appositi riservati ai “portoghesi” che intendono scavalcare le recinzioni (ma con parvenza di controllo, tipo un buttafuori che finge di difendere 40 metri di recinto…), “supporto medico” al pubblico rispettoso delle differenze (“medicina tradizionale”: «Pastiglie? Pasticche?»; “medicina omeopatica”: «Erba?»), docce e area chill out.

Io e Francesco pensiamo da bacchettoni perché qui anche i nostri coetanei hanno i capelli a spuntoni, i piercing nella pianta del piede e ce li immaginiamo genitori a breve avvertendo un certo brivido.

Arriviamo che suonano i Circoloco Crew (ma chi sono?) e la musica è elettronica e con il basso che supporta bene le sensazioni del pomeriggio. Peccato che mi sia perso Bertallot.

Ci si organizza per vedere Italia-Svezia e continuare a soffrire (ma neanche troppo) nell’Europeo sfigato dell’Italia. Scatto una foto a Vieri sul grande schermo forse presagendo che i gol che si è mangiato peseranno sul risultato. Fumo passivamente diverse canne.

Fine dell’agonia dell’Italia e inizio del soundcheck con un arpeggio: sono i Massive Attack. Sono davvero bravi dal vivo e risuonano praticamente tutto, comprese le chitarre filtrate. L’impianto non è regolato perfettamente e ogni tanto fischia. Una ragazza leccese si muove e anche io con la folla. Ci sono le atmosfere soffocanti del suono della Bristol dei primi anni ’90, l’energia di Risingson e la catarsi di Teardrop. Il palco è pieno di luci affascinanti.

Montano uno schermo gigante in tempo reale e inizia a suonare senza alcuna presentazione Timo Maas. Questo è il dj set che ho preferito: dark e bei bassline. Il disco che apre è il remix di Timo di Enjoy the silence dei Depeche Mode: lento ma fa male! A metà set fa una carrellata di cose sue tipo Azzido Da Bass – Doom’s night Rmx, Shifter e poi ancora bootleg di Donna Summer – I feel love e dei Blur – Girls & boys. Nei mixaggi poteva essere meno “minimale” (meno “chiudi-i-bassi-e-passa”).

Mentre stiamo mangiucchiando una pizza arriva quel parac…adutista di Fatboy Slim con maglietta della Nazionale e bandiera dell’Italia. Il suo set è una grande caciara con proiezione di sequenze psichedelico-acid house in cui riemergono ogni tanto sample e canzoni di You’ve come a long way baby. I passaggi sono molto sporchi! X( Finale con Right here, right now sbandierando il Tricolore e mostrando una copertina di buon augurio per l’Italia calcistica.

Francesco non ha trovato l’albergo e quindi si dorme (si fa per dire) come si può, prima sotto un gazebo in via Costa e poi sul prato vicino al fiume. Quante risate ci siamo fatti! :D

Il secondo giorno non volevo andare via e ho ascoltato distrattamente la musica. Dopo aver visto sfilare indistinti fan dei Cure, spesso con eyeliner a prescindere dal sesso, è arrivata Inga e siamo stati alla chill out zone sul tappeto. Non parlo in dettaglio delle mie sensazioni, ma sono belle.

Ritorno frenetico a Roma con un altro scomodo Eurostar in cui i sedili sembrano di pietra, però servono la cena in più tranche e ti massacrano di annunci per consumare qualcosa. Come se non gli bastasse che un viaggio da Bologna a Roma costa un patrimonio! Su questo treno, verso Firenze Santa Maria Novella, inizio a parlare con Claudia. Entrambi vorremmo dormire e odiamo Trenitalia, ma alla fine parliamo continuando a odiare Trenitalia. Si parla del lavoro e dell’amore e si legge.

Le cose che dice, dopo quasi 40 ore senza dormire, le assorbo come parti di un sogno. Nelle ore seguenti ci ho ripensato e le ho apprezzate. Fa piacere sapere che un certo concetto di amore romantico è ancora in giro, oltre che nella mia testa.

Roma mi ri-ha sul suo suolo verso le 23:15 di sabato. E presto sarò a Bruxelles.

Il mio pass per l'“Heineken Jammin' Festival”

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Totti, il lama d’Europa

Qui a Roma le vicende di Totti sono molto sentite. Quando la scorsa settimana si parlò della possibilità che potesse andare al Milan avreste dovuto vedere le facce e lo sgomento in giro! Ormai lo sappiamo tutti cosa ha combinato al danese Poulsen alla prima partita degli Europei la nostra punta fu-quasi pallone d’oro (credo che adesso se lo scordi) dai piedi bollenti («Mi sembrava di avere i piedi nella sabbia bollente», ha dichiarato).

Beppe Severgnini ne ha parlato anche in maniera divertente qui. Eppure neanche a Roma lo si difende.

Ha proprio sbagliato e merita di pagare…anche se dalle foto è proprio evidente che quando ha sputato non era in fuorigioco! :D

E per finire…abbozzo di Googlebombing!

Francesco Totti

Francesco Totti

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Prepararsi ad ammarare

Rieccomi al desk dopo un weekend abbastanza turbolento.

Dopo vani tentativi di trasformarmi in lucertola di mare (abortiti soprattutto per il vento), fatta scorta di cannoli per ingraziarmi i miei nuovi colleghi, sveglia alle 4:50 e ritorno a Punta Raisi dove venerdì mi aveva accolto scendendo dal mio MD-82 Alitalia un fortissimo odore di mare.

Stamattina volavo con un Airbus della compagnia Prepararsiadammarare (come perché la chiamo così? Leggi qua!) che ha deciso di fare un bel rumorino di sfiato da un motore prima di partire. Il comandante, con perfetto accento brianzolo, ci ha comunicato che dovevamo sbarcare perché è il caso di volare con mezzi efficienti (quindi deduco che quello faceva un po’ schifo).

E allora Tony dicci…perché tutte ste menate? Un’ora e venti di ritardo e l’altro Airbus ha fatto lo stesso identico rumore (anche peggio) ma siamo partiti lo stesso.

W le compagnie low cost, che le caramelle te le danno quando inizia la fase di discesa che tanto ormai ti sono scoppiate le orecchie (io non ho di questi problemi), così i passeggeri ne prendono di meno e riducono i costi.

No frills. Ma siccome ci sono i thrills io la prossima volta mi prendo Alitalia.

…Almeno finché Cimoli non taglierà sulla manutenzione come in Trenitalia e anche Alitalia volerà con un motore buono e l’altro lo si spera.

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Lo ha preso un regionale?

«A un passaggio a livello
lontano dal mondo
un giorno d’agosto assolato
un capostazione annoiato
vide a un finestrino
di un accelerato
una signora bruna
e più non lavorò
passava le serate
a guardare la luna
e i treni si scontravano
ma lui non li sentiva
prima o poi l’amore arriva
…»

(Stefano Benni, via Spery).

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Rosic soundbite

A giudicare dalle dichiarazioni dei politici del centrosinistra e dai loro visi, dal rumore di rosicamento che si ode da più parti e che si leva da Macchianera sembrerebbe che gli indiffondibili (a norma di legge) sondaggi stiano proprio dando la CdL in crescita nelle ultime settimane.

Non mi sorprenderei se domenica notte dalle urne delle europee venisse fuori un risultato sostanzialmente favorevole alla coalizione al governo.

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