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Non lasciamo che il Coronavirus metta in lockdown sogni e progetti

Essere “positivi” è stato risemantizzato in questi mesi di Coronavirus, ha preso una accezione negativa, il senso di positivo al virus. Proviamo a essere positivi allora, alla vecchia maniera, nei confronti della vita.

La cappa calata sul mondo rimarrà con grande probabilità tale fino alla fine del 2021. Ma adesso i dossier sul SARS-CoV2 sono pieni di informazioni, l’incertezza di marzo ha lasciato posto all’esperienza per cui siamo sopravvissuti attendendoci a tre semplici prescrizioni (mascherina, distanziamento sociale, igiene delle mani) e con freddezza si può affermare che, più che per la salute, il virus fa paura per l’impatto sul sistema sanitario e sull’economia. La possibilità di un imminente – direi inevitabile – secondo lockdown sta gettando molti nello sconforto e già si leggono dati negativi relativi alla salute mentale e alla qualità della vita.

Che cosa possiamo fare per evitare che il Covid-19 (per la minoranza di non asintomatici) metta in lockdown anche sogni e progetti?

Innanzitutto non possiamo permetterci di smettere di sognare. È diventato molto più difficile immaginare di scappare via dalla quotidianità e aprire un chiosco sulla spiaggia, di andare in aeroporto e saltare su un aereo verso una destinazione sconosciuta, di andare a ballare per tutto il tempo a un concerto anche se si è da soli facendo amicizia con sconosciuti con la stessa passione. Ma non smettiamo di farlo. Bisognerà aggiungere soltanto il “quando” ma sono certo che succederà di nuovo. I nostri nonni hanno attraversato la spagnola e due guerre mondiali ma li ricordo positivi, ironici e anche chi è stato peggio ha rivisto il sole dopo le nuvole.

Il Coronavirus ha rimescolato le carte, ha fatto fare un salto quantico alla digitalizzazione, ha creato opportunità. Utilizziamo il tempo che potremmo avere a disposizione a causa delle limitazioni come carburante per nuovi progetti. Investiamo sui titoli delle società che fanno vaccini o crociere, provando a immaginare rispettivamente chi la spunterà o chi ripartirà per primo. Creiamo una startup che crea mascherine intelligenti, villaggi vacanze Covid-free dove si entra soltanto dopo avere fatto tampone e quarantena da riconvertire in mega-discoteche quando troveranno il vaccino e si festeggerà, apriamo siti, riapriamo blog fuggendo dai social di The social dilemma eccetera.

In un autunno dove la luce delle giornate diventa sempre più fioca e la speranza di uscirne presto si è affievolita ingozziamoci di vitamina D (che rafforza il sistema immunitario), gettiamo il cuore oltre l’ostacolo e prepariamo la ripartenza. Arriverà.