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La mediazione iraniana

Due giorni fa gli Stati Uniti avrebbero chiesto all’Iran una mediazione con gli uomini di al-Sadr per stabilizzare la situazione in Iraq. Oggi il presidente iraniano Khatami ha dichiarato: «gli occupanti devono lasciare l’Iraq».

Non ne capirò molto di “diplomazia”, ma mi sembra una posizione troppo sbilanciata per un mediatore…

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Tony Blair sull’Iraq

«Di fronte a questo scontro, dal quale dipende il nostro stesso futuro, una parte considerevole dell’opinione pubblica occidentale se ne tiene distante, se addirittura non arriva quasi a sperare che si fallisca, intrisa di gioia maligna per le difficoltà che andiamo incontrando. […]

Quanto più deboli saremo, tanto più loro ci daranno addosso».

Parole di Tony Blair su The Observer in un articolo tradotto su la Repubblica.it.

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Gli antipixel si moltiplicano…e sono un “compagno di sbronze”!

Negli ultimi giorni ho aggiunto un bel po’ di pulsanti antipixel che fanno assomigliare la testata di questo blog all’uniforme dei generali. :)

Mi sono accorto di essere stato linkato da Tony Pierce, uno dei blogger più “pazzi” in circolazione, e di essere stato “promosso” tra i link di Proserpina da “terra di mezzo” a “compagno di sbronze”! (chi glielo dice adesso che io quasi non bevo?!?) :D

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BlogItalia.it

Durante la settimana ha iniziato a funzionare e a permettere le registrazioni BlogItalia.it, il sito del mio amico Vincenzo. Io sono nella redazione e gli ho dato qualche consiglio. ;) Si tratta di una directory dei blog italiani su base geografica (e non solo) e offre un comodo feed aggregator via browser (segnablog) e il geo aggregator per aggregare i feed per località.

Credo che si tratti di una iniziativa interessante e, se avete un blog o li leggete, vi invito a registrarvi!

BlogItalia.it - La directory italiana dei blog

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Casini tra sciiti in Iraq

In Iraq in questi giorni c’è un po’ più di trambusto rispetto al solito. Alcuni sciiti vicini a Muqtada al-Sadr hanno perso la pazienza e, isolati dagli sciiti moderati, si scontrano con i militari anglo-americani e con gli italiani che, per difesa, rispondono al fuoco.

Sui giornali e su alcuni blog si leggono delle robe imprecise (se scritte per ignoranza e in buona fede) e/o mistificatorie (se in mala fede). Qualcuno si accorge che in Iraq c’è la guerra (ma non lo sapevamo già?) e che in guerra si muore. E gli italiani? Ma non erano in missione di peacekeeping?

Siamo realisti: gli italiani sono dall’inizio in missione di peace enforcing, anche perché per fare peacekeeping ci vuole la pace (e non c’è, mi pare).

Se ti sparano addosso tu che fai? La «sinistra strategica» italiana è unita:

«Verdi, Pdci, Prc, Cgil e Correntone diesse dimostrando una posizione di altissimo profilo strategico, scegliendo con coraggio una soluzione di raffinatissima politica internazionale ed attenta analisi critica della rivolta sciita e dell’attuale situazione irachena, lanciano la loro proposta: darsela a gambe, svignarsela, levare le tende, salutare e dietrofront. Ciaociao belli, mo so’ cazzi vostri. Come marmittoni di un film di Alberto Sordi» (parole di questo post di Rudy Belcastro).

Tornando all’Iraq, ho avuto il piacere di ascoltare alcuni mesi fa Khaled Fouad Allam (islamista algerino che insegna all’Università di Trieste) che ne parlava. Aveva evidenziato che il nodo cruciale della guerra sarebbe stato il tipo di sciismo che uscirà vincitore in Iraq, perché non c’è dubbio che gli sciiti siano maggioranza (67% della popolazione, secondo alcune stime), ma all’interno della fazione sciita ci sono forti differenze di vedute, gruppi radical-rivoluzionari e gruppi liberali, moderazione e integralismo.

Fouad Allam disse: «MAI, MAI gli sciiti hanno governato in un paese arabo». È quindi interesse degli sciiti favorire la transizione e nei mesi scorsi ciò è in parte avvenuto. Ma uno stato “secolare” a fianco dell’Iran, con possibili spill over, non piace all’ayatollah Ali Khamenei, che avrebbe messo a disposizione delle teste calde sciite di al-Sadr (e non solo) un miliardo di dollari per fare un po’ di casino in Iraq.

Ecco una spiegazione ragionata (che in parte si trova anche su il nuovo Riformista di domani) dei disordini di questi giorni: un “regolamento di conti” tra sciiti.

Bisogna perseverare e pazientare. Un giorno l’Iraq sarà una terra libera e democratica.

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Il mare come apocalisse

Oggi pomeriggio sono stato con Cicciosax da Libr’aria a una lettura di Hemingway molto “esclusiva” (e sinistroide). Poi cioccolata fondente al Viale. Poi ci ha intervistato (soprattutto ha intervistato lui) una tv austriaca che pensa (+ o -) anacronisticamente che i siciliani siano tutti (mezzi) mafiosi.

Questa è la storia del pomeriggio di oggi.

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“Jungla d’asfalto”

Sono finalmente andato a vedere Jungla d’asfalto, la mostra di William Marc Zanghi alla Galleria 61 della mia collega Cristina.

Che dire se non «bella!»? Tra poliuretano espanso e smalti industriali si snoda l’ipotetica sceneggiatura di un film che inizia dall’abbozzo degli ipotetici personaggi e interpreti (in acquerello) e poi si snoda per quadri con inquadrature cinematografiche sospese nel tempo, colori vivi e pungenti e una scimmietta che è onnipresente a “disturbare”, guizzo della mano dell’artista che ha altri occhi per vedere la realtà e così conclude (con un rapido tratto) la sua opera. Se siete a Palermo e volete vederla, oggi è l’ultimo giorno utile.

Parlando con Marc ho confermato l’impressione che mi porto dietro dalla lettura dell’Argan al liceo, ovvero che i critici d’arte “spillano” spesso addosso alle opere interpretazioni e sentimenti che l’artista non aveva o a cui nemmeno pensava.

Il mio quadro preferito è questo in basso.

William Marc Zanghi - “Action # 2”

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Quel botto inesploso sulla Madrid-Siviglia…

[SARCASTICO]

È stata ritrovata sulla linea ferroviaria che collega le città di Madrid e di Siviglia una quantità consistente di esplosivo dello stesso tipo usato negli attentati dell’11 marzo. Gli spagnoli sono ripiombati di colpo in un clima di paura che era stato riassorbito nel tourbillon seguito alle elezioni politiche vinte rocambolescamente dal Psoe.

Il nuovo esecutivo non ancora insediatosi ha accolto con stupore la notizia del ritrovamento, avvenuta dopo la dichiarazione dell’intenzione di ritirare le truppe spagnole dall’Iraq e dopo il conseguente annuncio delle Brigate Abu Hafs al-Masri di tregua sul territorio spagnolo.

José Luis Rodríguez Zapatero ha precisato: «Non è successo niente! Trattasi, in realtà di botto di Capodanno inesploso e non di fatale ordigno! E poi, ai terroristi gli abbiamo pure fatto la carezzina sull’Iraq!».

Morale: MAI fare concessioni, neanche indirette, ai terroristi…

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Decreto Urbani in retromarcia

A quanto pare il mio post precedente è giunto alle orecchie giuste! :P Finta presunzione a parte, il ministro Urbani, come riporta qui Punto Informatico ha invitato i deputati che stanno esaminando il decreto sul p2p a modificarlo in modo che non sia sanzionato il download di file coperti da diritto d’autore per uso personale.

L’alone di repressione si allontana (almeno un po’ e per un po’) da questa parte della Rete italiana. :)

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No Adsl contro il decreto Urbani sul p2p

Il decreto Urbani traballa attaccato dalle associazioni dei provider e dagli utenti del p2p.

Secondo me basterebbe un’azione coordinata (non la petizione che sta circolando in Rete) per dargli il colpo di grazia: minacciamo di disdire in massa i nostri abbonamenti Adsl.

Telecom Italia, che risulterebbe direttamente interessata per via degli utenti Alice e indirettamente per il previsto lucro cessante sulla banda rivenduta all’ingrosso agli altri provider, tirerebbe allora seriamente le orecchie al Giuliano ministro. Probabilmente con gli effetti che tutti auspichiamo.

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